Storia di un grande uomo e marinaio: Robert Fitzroy



Ho appena terminato di leggere un grandioso romanzo storico basato su un'accurata ricerca documentale e su fatti realmente accaduti. 
Si tratta di "Questa creatura delle tenebre" dello scomparso giornalista e scrittore inglese Harry Thompson. 
Il libro, di oltre 700 pagine, narra la vita, le imprese e le avventure del capitano della marina britannica Robert Fitzroy che, nel 1828, assunse il comando del Beagle, un brigantino attrezzato per l'esplorazione e le rilevazioni scientifiche delle coste della Patagonia e della Terra del Fuoco. Il romanzo è un grandioso affresco di un'epoca di esplorazioni compiute da uomini il cui coraggio era al limite della temerarietà, uomini che si assumevano rischi paurosi per amore della scoperta, dell'avventura, della scienza, del prestigio del proprio paese.
Ma è anche e soprattutto la storia di due uomini: il capitano Robert Fitzroy coraggioso, leale, brillante, intelligente cadetto della marina inglese, esponente del partito dei conservatori, credente con fervore nella Bibbia e nell'uguaglianza tra gli uomini e Charles Darwin, giovane e sconosciuto naturalista, liberale, arrivista, vanitoso ma anche geniale ed entusiasta ricercatore di nuove teorie sulla storia naturale.

E' appunto il 1828 quando il Beagle viene incaricato dall'ammiragliato inglese di compiere esplorazioni, dalla durata di anni, lungo la costa della Patagonia e lungo i meandri, le baie, gli intricati canali della inesplorata e tempestosa Terra del Fuoco. Sul Beagle, agli ordini del capitano Fitzroy, si imbarca anche Darwin e tra i due uomini nasce un'amicizia fatta di lunghe, dotte dissertazioni scientifiche, spirituali e filosofiche sulla creazione, sulla geologia, sulla natura e su Dio. 
Il romanzo racconta di queste esplorazioni infinite, delle tempeste, delle scoperte, delle condizioni di vita dell'equipaggio e anche e sopratutto dei contatti con le popolazioni patagoniche e fuegine, gli indios Yamana, gli Ona, i Mapuche, tutte destinate nei decenni successivi allo sterminio ad opera dei bianchi, massacrati con le armi e con le malattie. 
Fitzroy tentò, coerentemente con la propria fede cristiana, di introdurre il seme delle civiltà nelle selvagge popolazioni fuegine che vivevano di stenti, a volte cibandosi dei propri vecchi, nelle desolate terre australi. Nella prima missione del Beagle imbarcò quattro indigeni di cui divenne amico e li portò in Inghilterra per farli educare dalle istituzioni religiose con l'impegno di riportarli nelle proprie terre affinchè potessero a loro volta diffondere le conoscenze tra la loro nazione. Ma il tentativo fallì poi miseramente, cosa di cui Fitzroy si sentì responsabile per il resto della vita.
Il libro, pur essendo lunghissimo, non stanca mai, i dialoghi sono stati scritti proprio come si sarebbe potuto ascoltare in una conversazione nella prima metà dell'ottocento, le descrizioni paesaggistiche sono bellissime, così come le introspezioni psicologiche e le caratterizzazioni dei personaggi, tutte ricostruite sulla base di diari, rapporti e documenti dell'epoca.
Gli uomini del Beagle scriveranno la storia, Darwin diventerà quel famoso naturalista che formulò la teoria dell'evoluzione naturale sulla base della quale solo gli individui più adatti all'ambiente sopravvivono ed evolvono la specie; il capitano Fitzroy e i viaggi del Beagle saranno fondamentali per la redazione delle carte nautiche delle coste del sud America oltre che per aver raccolto migliaia di esemplari di specie animali e vegetali che saranno poi utilizzate da Darwin nella scrittura delle proprie opere scientifiche.
Fitzroy fervente credente creazionista contrasterà con tutti i mezzi la diffusione delle teorie, per lui blasfeme, dell'amico Darwin evoluzionista e ormai non più credente in Dio. Alla fine sarà però proprio Darwin a vincere la partita aiutato anche da un contesto storico favorevole all'accettazione delle sue rivoluzionarie teorie. In Inghilterra stavano infatti trionfando la rivoluzione industriale e il capitalismo che, soppiantando i retaggi del feudalesimo aristocratico, avevano favorito una forte crescita demografica con enormi masse di sottoproletari poverissimi che chiedevano il diritto di non morire di fame. Era l'epoca delle predicazioni del reverendo Malthus, che trovavano ascolto in vasti strati delle classi dominanti che governavano l'impero britannico e che teorizzavano come lo Stato e la Chiesa non dovessero intervenire aiutando i poveri perchè, così facendo, questi in qualche modo sopravvivevano e si moltiplicavano, aumentando di numero e aggravando quindi ulteriormente il problema della povertà. Una bizzarra teoria per la quale era meglio farli morire subito!! In questo scenario le teorie di Darwin, per le quali solo il più adatto poteva vivere e dare continuità alla specie, venivano accolte favorevolmente proprio perchè, in un modo deviante, giustificavano apparentemente quanto andava predicando il buon cristiano reverendo Malthus.
Robert Fitzroy, morirà povero in preda alla depressione dopo aver inutilmente lottato contro le ipocrisie e le schifezze del mondo, lui dall'animo nobile, leale e coraggioso non poteva più sopportare i torti e le slealtà che gli venivano perpetrati per aver sempre cercato di perseguire un assoluto ideale di giustizia, al di là degli interessi delle lobby, dei potenti di turno e dell'ipocrisia imperante nella società aristocratica e borghese del tempo. 
Morì suicida, prostrato anche dai lutti familiari, all'età di sessant'anni.
Fitzroy fu esploratore, marinaio, geografo, idrografo, meteorologo ideatore delle prime previsioni del tempo nella storia della navigazione che permisero di salvare migliaia di vite umane. 
Ma oggi tutti conoscono Darwin, quasi nessuno sa di Robert Fitzroy, lo ricorda solo una meravigliosa montagna patagonica alla quale è stato dato il suo nome.
Il romanzo è bellissimo
"Questa creature delle tenebre" di Harry Thompson

Commenti

Tatiana Cappucci ha detto…
Casualità letterarie: io ho appena finito di leggere "Dove finiscono le mappe - storie di esplorazioni e di conquista" di Attilio Brilli - Ed. Il Mulino, che parla tra gli altri anche di viaggiatori d'eccezione come Darwin...
Se vuoi ce li scambiamo :-)
Tatiana
MASSIMILIANO MISELLI ha detto…
certo....il 29 e 30 giugno in occasione del Coastal...a presto
max
Carlo Giov@gnoli ha detto…
A proposito di marinai, esploratori ed avventurieri mi fai tornar in mente Sir Shackleton e il suo viaggio con l'Endurance al Polo Sud: Se non lo hai fatto ancora (e non credo) leggi questa storia entusiasmante di uomini di una volta: noi comuni mortali contemporanei neanche ce la immaginiamo una storia simile!! L'autore è Alfred Lansing. Ciao. Carlo Giov@gnoli
MASSIMILIANO MISELLI ha detto…
Si grazie Carlo la saga di Shackleton la conosco bene, ho letto il libro e visto uno spettacolo molto bello al festival della mente di Sarzana. Che dire, un'impresa incredibile portata a termine da uomini formidabili e, caso raro, finita bene per tutti