Il respiro del mare

"Fu una giovane ricercatrice del Massachusetts Institute of Technology, Penny Chisholm, a trovare per prima la creatura nel Mar dei Sargassi. Insieme a Rob Olsen, un suo collega di Woods Hole, stava navigando a bordo di una nave per la ricerca oceanografica partita da Capo Cod e diretta a Bermuda, sperimentalmente equipaggiata con una macchina che di regola si utilizza negli ospedali per le analisi del sangue e che è conosciuta come citofluorimetro............
Si aspettavano di trovare numerosi esemplari di una particolare alga verde-blu la cui esistenza era già nota. Ciò che invece non sospettavano è che l'apparecchio avrebbe dimostrato l'esistenza di milioni e milioni di creature ancora più piccole, minuscole entità viventi di forma ovale e con diametro di circa sei micron, cioè un duecentesimo dello spessore di un capello.
Ma queste creature non erano solo più che minuscole; dopo averle esaminate sotto un microscopio elettronico, si scoprì che il loro minuto organismo incorpora un tipo di clorofilla in grado di assorbire anidride carbonica e di estrarre dall'acqua di mare una piccola quantità di ossigeno che poi risaliva nell'atmosfera.
Presa singolarmente la dose di ossigeno libero che ciascuna di queste alghe poteva produrre era microscopicamente insignificante; ma secondo i calcoli di Penny Chisholm il Prochlorococcus esisteva in quantità così incredibilmente grandi, centomila individui in un solo centimetro cubo d'acqua e forse trilioni di trilioni in totale, da renderla molto probabilmente la creatura più diffusa al mondo e da dare luogo ad una produzione complessiva di ossigeno di proporzioni immense............... Prima del 1986 non sapevamo nemmeno che una simile creatura esistesse, oggi è riconosciuta come la forma vivente forse più comune della terra, o quantomeno degli oceani, e sappiamo che svolge un ruolo centrale nella sopravvivenza di chi abita la terraferma.
Per drammatizzare l'importanza di questa creatura si può ragionevolmente affermare che ogni cinque respiri tratti da ciascun essere umano almeno uno contiene ossigeno creato dal mare, e in particolare dal Prochlorococcus.
Oggi sappiamo che esiste, e va da sé che se dovesse mai capitargli qualcosa di disastroso la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi che hanno bisogno di ossigeno sarebbe messa a rischio..".

Tratto da "Atlantico" di Simon Winchester, ed. Adelphi

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