Mare verticale

Ieri ho ripercorso il sentiero d'acqua delle cinque terre, da Monterosso a Riomaggiore e viceversa.
Giornata limpida ma freddina e sferzata dal vento, all'andata solo raffiche ma al ritorno, dopo la sosta a Riomaggiore per uno spuntino a base di focaccia e torta alle noci e caramello, una brezza tesa alzava onde corte e molto disordinate che, riflesse dalle scogliere, arrivavano un po' da tutte le parti, una zuppa faticosa ma tutto sommato divertente con qualche situazione un po' "delicata".

Sono tornato anche sulla scorta della lettura di un volumetto interessante "Mare Verticale, dalle 5 terre a Bocca di magra" di Marco Ferrari, edizioni Laterza.

"Abbassa le palpebre, Jack: scendiamo lungo il sentiero, tra dalie e ortensie, ora siamo sul viale dei pitosfori, poi sul sassoso sentiero che conduce al mare, sulla spiaggia bianca.
C’è una distesa di luce aperta e diffusa, la brezza è mite, lo sguardo si dilata nello spazio sull’ampia curva tirrenica.
Ci capitarono in molti, forse per caso, forse ospiti occasionali che dovevano restare una sera e si fermavano un’estate intera: dal tempo in cui gli artisti si accorsero che per essere bello un paesaggio doveva mostrare anche l’anima, dalle Cinque Terre a Bocca di Magra sono passati centinaia e centinaia di pittori, scrittori, viaggiatori.
Questa è la storia del più incredibile ‘buen retiro’ intellettuale italiano. Del suo splendore e del suo declino."

 
verso Vernazza
 Vernazza, per me la più bella
 grotte con pelata
 nei giardini di roccia di Manarola
 Riomaggiore
sotto Riomaggiore
il meritato riposo
 Monterosso
Il cormorano asciuga le ali

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