Steven Callahan: 76 giorni alla deriva

E' uscita in questi giorni, per Baldini&Castoldi editore, la ristampa del libro "Alla deriva" di Steven Callahan, dopo trent'anni dalla prima edizione, best seller per trentasei settimana ai vertici delle classifiche di vendita del New York Times.
Alla deriva è la più incredibile storia vera di sopravvivenza in mare mai raccontata, tanto stupefacente che Ang Lee ha voluto Steven Callahan come consulente per il kolossal cinematografico "Vita di Pi ".
E' il 1982, l'anno dell'Italia di Bearzot e Pertini campione del mondo di calcio, io avevo vent'anni ed ero in vacanza in Grecia in vespa con un paio di amici, quando Steven Callahan partiva dalle Canarie con una piccola barca a vela di 7 metri, in solitaria, con l'obiettivo di traversare l'oceano Atlantico e raggiungere i Caraibi. Steven è un provetto velista, ha trent'anni ed è in piena forma fisica. Parecchie miglia ad ovest delle Canarie si scatena una tempesta furibonda, la fiancata destra della barca cede per l'urto contro un relitto o una balena e in pochi minuti la prua affonda e l'imbarcazione comincia a colare a picco. Steven riesce a buttare in mare l'autogonfiabile di gomma, una specie di UFO rotondo di circa 2 metri di diametro con una sorta di tenda nel mezzo, riesce anche a buttar dentro una sacca preparata per le emergenze con dentro un po' di cibo, qualche litro d'acqua e alcuni utensili. 
Da quel momento comincia la sua odissea di 76 giorni naufrago nell'immensità dell'Atlantico.
Lotta quotidianamente con sè stesso per non lasciarsi andare, più volte al giorno deve  turare le falle e gonfiare a mano il battellino gonfiabile, pesca con una fiocina i pesci dorados e i pesci ragno che sembrano volerlo accompagnare e che mangia crudi, occhi e viscere comprese, si procura acqua potabile con l'aiuto di un distillatore solare che sempre si rompe e lui sempre riaggiusta per racimolare pochi decilitri d'acqua potabile al giorno. Sopravvive tenacemente, ustionato dal sole, ridotto ad uno scheletro di 40 kg, con  piaghe viscide infette in  tutto il corpo e dopo 76 giorni e 1.800 miglia percorse sospinto dagli Alisei viene salvato da una piccola barca di pescatori in prossimità delle Piccole Antille.

"....In addition to the little ecosystem developing around my raft, I am constantly surrounded by a display of natural wonders. The acrobatic dorados perform beneath ballets of fluffy white clouds. The clouds glide across the sky until they join at the horizon to form whirling, flaming sunsets that are slowly doused by nightfall. Then, as if the sun had suddenly crashed, thousands of glistening galaxies are flung out into deep black night. There is no bigger sky country than the sea. But I cannot enjoy the incredible beauty around me. It lies beyond my grasp, taunting me. Knowing it can be stolen from me at any time, by a Dorado or shark attack or by a deflating raft, I cannot relax and appreciate it. It is beauty surrounded by ugly fear. I write in my log that it is a view of heaven from a seat in hell.
...There is a magnificent intensity in life that comes when we are not in control but are only reacting, living, surviving. I am not a religious man per se...but for me, to go to sea is to get a glimpse of the face of God. At sea I am reminded of my insignificance-of all men's insignificance. It is a wonderful feeling to be so humbled.

....To my mind, voyaging through wildernesses, be they full of woods or waves, is essential to the growth and maturity of the human spirit. It is in the wilderness that you really learn who you are."


 Steven Callahan

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