Kayak bloody kayak: escursione pulp........


Escursione densa di emozioni quella di martedì 1 ottobre con Luigi e Andrea.
Partiti da Muggiano con l'intenzione di provare in mare il Tiderace Pace 17 Tour di Luigi siamo  usciti dalla diga foranea di La Spezia e ci siamo diretti verso Bocca di Magra. Nei pressi di Tellaro però il timone del Pace penzolava tristemente inerte dalla coda del kayak; si erano dissaldate e perse le viti affogate nella vetroresina che sostenevano il telaietto metallico del timone.
Decidiamo allora di sbarcare in una caletta per smontare completamente il timone, liberarlo dai cavi e metterlo al sicuro dentro un gavone, il mare un po' mosso formava onde frangenti che si riversavano a riva. Sbarchiamo comunque senza problemi e in pochi minuti smontiamo il timone dal supporto metallico sistemiamo i cavi e decidiamo di ripartire subito visto che la giornata era ancora lunga e tutta da godere.
Ed è a questo punto che sfiga ed errore umano si assommano: Luigi, all'atto di reimbarcarsi, si distrae un attimo girandosi e non vede un'onda più grossa e potente delle altre che gli si avventa contro, gli strappa il kayak dalle mani e glielo scaraventa dritto in faccia.
Risultato: naso che sanguina copiosamente come una fontana e pagaia Greenland spezzata in due!!
La scena è degna di un film pulp alla Quentin Tarantino, sangue in mare, sangue sul kayak, il volto di Luigi sembra quello di Rocky Balboa dopo il match con Ivan Drago.
Io e Andrea ci spaventiamo un po' ma poi ci accorgiamo che il naso di Luigi non pare rotto ha solo preso una gran botta nella parte superiore dove l'osso è più grande, tiriamo fuori il kit di pronto soccorso di Luigi, medichiamo con betadine le ferite e tamponiamo il naso con un po' di cotone idrofilo come meglio possiamo. Poi attendiamo che l'emorragia passi, e, in effetti, nel giro di un paio d'ore Luigi si rimette quasi bello come prima....forse di più, solo una vistosa gobba alla Maga Magò sul nasone.
C'è da dire che in effetti i kayak Tiderace sono costruiti proprio bene per aver retto all'urto col poderoso granitico naso di Luigi.....
Tutto bene quel che finisce bene quindi, anche se il nostro giro per oggi finisce qui, preferiamo rientrare per via della Legge di Murphy che a quanto pare oggi incombe sulla nostra squadra.
Luigi posiziona i due tronconi della Greenland sul ponte, ne farà una pagaia divisibile da tenere di scorta, e, sfoderata la pagaia di riserva torniamo alla base lentamente, godendoci il caldo sole pomeridiano di una giornata dalla quale comunque impareremo dai nostri errori anche se, per dire il vero tutti gli imprevisti sono stati affrontati con l'attrezzatura adeguata e sostanzialmente risolti positivamente.
nave militare alla Fincantieri e un cargo in manutenzione

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